Il packaging è sempre più green: dalle alghe marine alla plastica di mais, passando per la carta d’ostrica, i materiali a base di cellulosa, le fibre stampate, il letame di mucca e la stampa 3D, le innovazioni nella produzione di materiali sostenibili stanno rivoluzionando il settore degli imballaggi, con un impatto notevole sulle abitudini d’acquisto. Due terzi dei consumatori infatti considerano fondamentale la riciclabilità del packaging al momento dell’acquisto. Un recente rapporto di ‘The Business Research Company’ stima che quest’anno il mercato globale degli imballaggi riciclabili raggiungerà i 28,3 miliardi di dollari di valore con un tasso di crescita del 7,2% rispetto al 2021 e toccherà, nel 2026, quota 34,2 miliardi di dollari.
Gli imballaggi ecologici quindi conquistano il mercato perché sono biodegradabili, riutilizzabili, non tossici e costruiti con materiali riciclati riducendo l’impronta di carbonio. E la qualità della vita ci guadagna. Infatti come riportato da Bakeryandsnacks.com, un acquirente americano su due (47%) ha dichiarato di essere disposto a pagare un costo extra per un prodotto confezionato con un imballaggio sostenibile e sono due terzi (64%) coloro che hanno indicato la riciclabilità del packaging come elemento fondamentale nel processo di acquisto dei prodotti, percentuale che sale al 69% nella fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Il filone del packaging bio sta prendendo piede anche in Italia dove l’innovazione è sempre più in auge nelle scelte delle aziende alimentari.
Il bakery è uno dei settori in cui si possono reperire le soluzioni più all’avanguardia: secondo un’analisi di Data Bridge Market Research, il comparto crescerà del 4,2% entro il 2028, superando i 6 miliardi di dollari di valore. Quello dell’imballaggio, come spiegato dal portale Sweets-processing.com, è uno dei temi principali su cui si concentrano i dibattiti sulla sostenibilità dei prodotti da forno e dolciari ed è un’area in cui le aziende del settore possono sicuramente contribuire alla sostenibilità: con 26 milioni di tonnellate al giorno, le bustine e gli imballaggi flessibili in plastica multistrato, utilizzati anche per gli snack e i dolciumi, offrono il maggior potenziale di riduzione dei rifiuti plastici negli oceani.
Fonte: Larepubblica.it